giovedì 4 febbraio 2010

10 FEBBRAIO 2010. PER NON DIMENTICARE!!!
























Le Foibe non sono solo voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall'erosione di corsi d'acqua, che possono raggiungere anche i 200 metri di profondità, ma rappresentano anche delle inguaribili ferite nella memoria e nella coscienza di molti italiani. In quei luoghi dall'8 settembre del 1943 e fino a tutto il 1946, in Istria prima e poi nel territorio di Trieste e in gran parte della Venezia Giulia, i partigiani delle formazioni titine, cui erano in qualche caso aggregate formazioni partigiane italiane, usavano le foibe per eliminare, gettandoveli dentro, i "fascisti” italiani, militari o civili che fossero. Ben di rado l'eliminazione fisica e il conseguente " infoibamento" avveniva mediante una semplice fucilazione. Comunemente, prima di essere gettati nelle fosse, gli uomini e le donne, rastrellati e strappati dalle loro case e condannati senza processo alcuno, erano evirati, stuprati, accecati, torturati. Alcuni furono legati a cadaveri con filo spinato e quindi gettati vivi nei crepacci. Il numero così delle persone sterminate non è mai stato accertato. Nelle foibe furono precipitati civili d'ogni credo e colore politico, colpevoli esclusivamente d'essere italiani. Ma per questi crimini nessuna ha mai pagato!
Nei libri di storia a scuola non troverete quest'argomento, poiché rappresenta un aspetto scandaloso e sconcertante della "intoccabile resistenza". La ragione risiede, ovviamente, nei cinquant'anni del dopoguerra, quando la cultura è stata solo quella dell'antifascismo. In Italia per cinquant'anni si è volutamente e vergognosamente taciuto su questi fatti. Si è taciuto sulle liste di proscrizione che i titini portarono con loro quando, nel 1943 e nel 1945, invasero Trieste e la Venezia Giulia; si è taciuto sulle migliaia di persone che scomparirono da quei luoghi deportati nei campi di concentramento di Borovnica, Maribor, Aidussina ed altre località della allora Jugoslavia. In mezzo secolo pochi coraggiosi hanno osato andare controcorrente cercando documenti, testimonianze e prove di quello sterminio dimenticato. I sopravvissuti ed i parenti delle vittime aspettano ancora giustizia.
NON BASTA ISTITUIRE UNA GIORNATA DELLA MEMORIA, BISOGNA IMPARARE DALLA STORIA!
MAI PIÙ VIOLENZA! MAI PIÙ ANTIFASCISMO!

RICORDO A TUTTI I MILITANTI,ISCRITTI E SIMPATIZZANTI DEL MOVIMENTO DI TRIESTE, IL DOVERE DI PARTECIPARE AL CORTEO CHE PARTIRA' DAL VIALE XX SETTEMBRE ALLE ORE 17.00 DI SABATO 6 FEBBRAIO.


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