Sono stati cinque anni terribili. Nel 2005 lasciavo la Regione Lazio con dispiacere, quella notte di aprile fu terribile, il popolo ci aveva voltato le spalle. E poi, un vero e proprio calvario, fatto di persecuzioni giudiziarie, linciaggi morali, coltellate alla schiena.
Sì, è stato davvero un periodo amaro della mia vita, fino all’alba di oggi, quando ho letto delle quindicimila preferenze personali con cui i cittadini di Roma e provincia mi hanno ridato la spinta per tornare in Regione. Oltre 15mila voti in una lista del 4 per cento, più di molti candidati delle liste del 27 (Pd) e del 34 (Lista Polverini).
Consultare quella tabella dei consensi personali è indubbiamente l’emozione più forte, perché ricostruisce un rapporto con tantissimi elettori che sono tornati a votarci. Nel Lazio, alle Politiche eravamo poco sopra il 3 per cento, alle Europee eravamo sprofondati allo 0,6…
Si ricomincia, dunque, da circa centomila voti – più dello stadio Olimpico vorrei dire a chi non voleva votarci persino per questioni calcistiche… - che La Destra ha ottenuto in Regione alla faccia di chi non ci aveva creduto e siamo stati più che determinanti nella vittoria di Renata Polverini che, a dispetto di tutte le cornacchie, ha stramazzato al suolo la Bonino con settantamila voti di differenza.
E la stessa Lista Bonino prende circa ventimila voti in meno de La Destra… ancora peggio Sinistra e Libertà e rifondaroli vari… Nella città di Roma superiamo anche l’Udc. In provincia di Roma e in quella di Rieti le percentuali più alte della Regione con il 4,6 per cento.
Insomma, un risultato che ci consente di ripartire e che nessuno ci ha regalato, visto che il Pdl ha orientato i propri voti sulla Lista Polverini. Nella nuova fase della Regione ci saremo con lealtà e voglia di ricostruire la Regione, con i nostri uomini, dirigenti e candidati che si sono impegnati allo spasimo.
Ci tengo a ringraziare anche i dirigenti di altre due Regioni: in Piemonte, pure con un risultato non soddisfacente, c’è un’impressionante coincidenza tra i nostri consensi e la vittoria di misura di Roberto Cota. In Campania entriamo finalmente in consiglio regionale.
Si ricomincia, dunque. Si ricomincia dai nostri voti e ora rifletteremo su come ristrutturare l’intera macchina organizzativa. Se nel Lazio siamo stati capaci di resistere all’impressionante onda berlusconiana, non c’è motivo per non farlo altrove. Ne riparleremo.
P.s.: Abbiamo resistito contro la vergognosa censura mediatica; abbiamo resistito al linciaggio di una sinistra che ha giocato a farci e farmi male. Non ce l’hanno fatta. Anzi, il più odioso di tutti, un consigliere del Pd di nome Alessio D’Amato, è rimasto a casa. L’odio non paga.
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