lunedì 16 marzo 2009

LA FINE DI A.N.



di Francesco Storace

La fine di Alleanza nazionale si sta celebrando in queste settimane all’insegna della tristezza. Tutto si svolge ritualisticamente e lo vediamo persino nella messinscena legata ai videofilmati su Almirante che, per ordine di La Russa, sono stati trasmessi dopo la gaffe della dimenticanza della citazione nella mozione che decreta la chiusura della formazione politica nata a Fiuggi.
Sono tristi perché il futuro è ignoto: le platee che assiepano le assemblee sono composte da persone che si chiedono che prospettive avranno.
I più fortunati faranno i ministri, quelli un tantinello sotto gli assessori, a qualcuno allieteranno la vita con le muncipalizzate, i più resteranno a bocca asciutta.
E tutto questo perché Fini non li sopporta più.
Sono riusciti persino a litigare sul blog di casa Berlusconi, fingendo di non rendersi conto che li attende una vita grama sotto il dominio di Arcore.
Meno male che Silvio c’è, diranno i più lesti a cambiare maglietta nel gioco che si apre nel Pdl.
Chi riuscirà ad entrare nelle grazie del sovrano, avrà di più.
Poco conta il valore delle idee e degli uomini, molto di più conta la capacità di assentire senza arrossire.
La Destra – con la fatica che caratterizza questa impresa – si conferma come una forza politica che deve solo scrollare l’albero, e per questo la partita delle Europee sarà interessante.
A Berlusconi mancherà il nemico di una sinistra che addita come il pericolo da sventare da quindici anni a questa parte, noi dovremo solo spiegare che non ha molto senso cercare un posto al sole tra Fini e Mastella.
Gli incontri di questi giorni in Puglia mi hanno restituito fiducia in un movimento capace di ritrovare vitalità, come ci aveva già testimoniato la bella manifestazione di Napoli.
In questo fine settimana, mentre An se ne va col suo congresso nazionale, noi andremo col sorriso sulle labbra venerdì in Campania, sabato in Calabria e domenica in Basilicata a raccontare la nuova storia di gente di destra che non si arrende al pensiero unico e che vuole ricominciare ad offrire punti di riferimento al nostro popolo.
Nei prossimi giorni pubblicheremo – qui e su Facebook – il programma della tre giorni al sud.
Ma già sappiamo che sarà affollata di bella gente appassionata.
La tristezza è altrove.



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