venerdì 8 gennaio 2010

UN BUON ANNO PER UNA GRANDE DESTRA

Auguri. Auguri di cuore a tutti quelli che hanno sofferto con noi dal 2007 ad oggi. A tutti quelli che ci hanno creduto con pazienza e militanza, con sacrificio e passione.
Salutiamo l’arrivo del 2010 con la speranza che sia l’anno della Destra, quella vera, quella nostra, che torna ad essere protagonista della battaglia politica.

Gli anni che ci lasciamo alle spalle ci hanno dato una grande soddisfazione, quella di trovare una comunità che sa di essere tale. Ma dopo la fondazione nel 2007, l’espulsione dal Parlamento nel 2008 e le sbarre alzate all’ingresso di Strasburgo nel 2009, il 2010 può coincidere con la svolta rappresentata dalla presenza nelle istituzioni.

Con Silvio Berlusconi, assieme a Teodoro Buontempo, nelle settimane scorse ho raggiunto l’intesa per un’alleanza generale alle Regionali con l’apparentamento formale con le liste de La Destra nel territorio. L’8 gennaio riunirò l’esecutivo del partito per verificare il punto della situazione in ognuna delle Regioni dove si vota.
Con particolare riguardo al Nord, dove l’accordo con il partito di maggioranza relativa stenta a decollare, stando a quanto mi riferiscono alcuni segretari regionali. Ma credo che tutto dipenda dalle difficoltà finora registrate nella scelta dei candidati presidenti e dalle feste natalizie.

Il buon anno lo vogliamo rivolgere comunque alle strutture di tutta Italia, incluse quelle che si trovano ad operare in realtà dove vigono sbarramenti regionali elevati – 4 per cento in Toscana, Puglia e Calabria – a cui occorrerà sopperire con soluzioni idonee a garantirci rappresentanza. Le Regioni, oggi, sono il luogo dove si decide di più – più che in Parlamento – e sarebbe insensato rinunciare ad una presenza.

Buon anno, permettetemelo, anche ai militanti della mia Regione, il Lazio, a cui dedicherò un post subito dopo Capodanno per la manifestazione che svolgeremo a Roma il 23 gennaio con Renata Polverini.

Ma buon anno soprattutto a questa nostra amata Patria, a cui abbiamo dedicato la nostra esistenza politica. La Patria della Nazione e del Lavoro si farà sentire nelle urne di marzo, con i consensi che sapremo raccogliere. E tutti saremo orgogliosi che valeva proprio la pena di fare qualche sacrificio per tornare a sorridere per aver vinto da soli, senza regali.

FRANCESCO STORACE

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